La Medicina Tradizionale Cinese (e la Medicina Giapponese Kanpō che ne è diretta emanazione) è una Medicina globale e preventiva, riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e nata in Oriente oltre 2500 anni fa:
* – mira all’equilibrio del paziente nella sua globalità
* – cura il corpo umano nella sua interezza
* – considera gli aspetti fisiologici e psicologici della persona
* – traccia l’origine della malattia
* – prende in carico la persona seguendola nei sui percorsi di cura
Non è una medicina alternativa, ma integrativa della medicina occidentale con la quale crea un effetto sinergico nella realizzazione delle cure utilizzando tecniche diverse, quali l’agopuntura (con e senza aghi), l’auricoloterapia, la digitopressione, la pranoterapia, la coppettazione, il massaggio sonoro con Campane Tibetane, il bagno vibrazionale di Gong, ecc.
Si tratta di un sistema medico di tipo olistico dalle origini antichissime che utilizza metodologie e tecniche diverse per apportare il benessere generale. Favorendo il ristabilirsi dell’equilibrio tra le tre entità che compongono l’essere umano (mente, corpo, spirito), si propone di arrivare alla radice del problema.
La filosofia che sta alla base dell’azione delle diverse metodologie e che le accomuna tutte è quella che comporta la liberazione del “Qi” (si legge “ci”, KI in giapponese): vale a dire dell’Energia Vitale, la quale attraversa il corpo sfruttando i cosiddetti “meridiani”, ovvero canali di passaggio sottoposti alle regole dell’equilibrio Yin e Yang, secondo le leggi del TAO.
Per questa medicina il corpo umano è costituito da 5 elementi, sono collegati ad altrettanti organi, e al mondo fisico. Inoltre, regolano l’energia vitale:
* fuoco – cuore, intestino tenue e pericardio
* terra – stomaco, milza e pancreas
* legno – fegato e cistifellea
* metallo – polmoni e intestino crasso
* acqua – rene e vescica
Quando ci ammaliamo, si genera uno squilibrio tra di loro, ovvero tra la pulsione distruttiva (yin) e costruttiva (yang).
Tutti noi possediamo un insieme di sistemi che uniti compongono l’unità sovraordinata chiamata corpo e di un “software” che lo controlla: la mente. Questi sistemi si trovano in costante comunicazione e adattamento in ciò che potremmo definire un equilibrio dinamico.
La MTC è considerata una medicina olistica perché interviene sulla totalità della persona e non (solo) sui singoli sistemi, apparati o organi. Di conseguenza l’approccio terapeutico va oltre il sintomo, oltre la parte del corpo che segnala disturbi o disfunzioni.
Con la Medicina Tradizionale Cinese (e l’equivalente Medicina Kanpō giapponese) è possibile curare una serie piuttosto ampia di affezioni:
Affezioni del sistema muscolo-scheletrico
* Dolori e infiammazioni muscolari, muscolo-tendinei o legamentosi
* Artrite di carattere traumatico, immunologico o idiopatico
* Artrosi (osteoartrosi)
* Recupero da distorsioni e fratture
Disturbi nervosi
* Ansia, depressione, stress, burn-out
* Artrite di carattere traumatico, immunologico o idiopatico
* Cefalea, emicrania
* Insonnia
* Nevralgie
* Sudorazione eccessiva, iperidrosi
* Vertigo
Malattie dell’apparato respiratorio
* Asma e allergie
* Bronchite
* Faringite/laringite
* Sinusite
Disturbi del sistema circolatorio
Dermatite da stasi venosa
Disturbi dell’apparato digerente
* Distensione addominale, costipazione
* Diarrea e indigestione
* Infiammazioni (esofagite, gastrite, colite o morbo di Crohn)
* Emorroidi
Affezioni del sistema orinario
* Enuresi
* Infezioni ricorrenti delle vie orinarie
Le origini della Medicina Tradizionale Cinese risalgono al Paleolitico. Benché agli inizi della Storia della Medicina Cinese venisse esercitata con pratiche sciamaniche, in seguito venne integrata sempre più con esperienze empiriche e medico-biologiche: vennero assunti quali modelli medici nel taoismo e nel confucianesimo l’esame del polso, diagnosi della lingua, teoria dello Yin e Yang, dei Cinque Elementi, delle sostanze del corpo e degli organi.
La Medicina Tradizionale Cinese (MTC) così come viene concepita oggi quale insieme di numerosi concetti diagnostici, terapeutici e filosofici, ebbe i suoi primi inizi con la Dinastia Xia (2205 – 1766 a.C.) e in seguito con la Dinastia Shang (1766 – 1122 a.C.). Alla base dei concetti della Medicina Tradizionale vi era- allora come oggi – la rappresentazione dell’unità dell’essere umano nel suo ambiente naturale così come il legame dell’osservazione della natura con i fenomeni cosmici e con la geomanzia.
I primi riferimenti all’arte medica cinese risalgono al quarto secolo a.C., senza tuttavia aver ancora nessun contenuto o riferimento medico. Per la Medicina tradizionale orientale le basi fondamentali del concetto di Yin e Yang vennero descritte per la prima volta attorno al 700 a.C. nel “Libro delle Mutazioni” (Yi Jing) e la più antica opera medica, il “Libro dell’Imperatore Giallo sulla medicina interna” risale probabilmente tra il 475 e il 221 a.C. (Periodo degli stati combattenti). Nei Dialoghi tra il leggendario Imperatore Giallo (Huang Di) e il suo medico (celeste) vengono esposti per la prima volta le basi e i principi fondamentali della Medicina Tradizionale Cinese, tuttora validi nella medicina orientale.
Nei secoli seguenti i concetti vennero sistematizzati e completati. In questo il “Classico delle Malattie Difficili”, attribuito a Bian Que (circa 500 a.C.), commenta e completa alcuni passaggi di difficile comprensione del Huang Di Nei Jing. Hua Tuo (141 – 212) introdusse per la prima volta l’agopuntura e le erbe a fini anestetici durante operazioni chirurgiche e Zhang Zhong Jing (150 – 219), con il suo valido “Libro sulle malattie causate dal Freddo ” (Shang Han Lun) viene considerato il fondatore della diagnostica differenziata nella MTC.
A partire dal terzo secolo hanno origine le “Prescrizioni per le Emergenze e i casi acuti” e il “Libro dei Polsi”, che descrive le possibilità diagnostiche del Polso. “Padre dell’Esame del Polso” è tuttavia Bin Hu, che visse nel quinto secolo a.C. e già a quell’epoca eseguiva diagnosi tramite la diagnosi dei Polsi.
Anche la prima opera classica databile che si riferisce esclusivamente all’Agopuntura e alla Moxibustione (Zhen Jiu) risale al terzo secolo d.C. e sintetizza sistematicamente tutte le nozioni dell’epoca sull’agopuntura e sulla moxibustione.
Sun Si Miao, un famoso medico dell’inizio della dinastia Tang (618 – 907), che nei suoi scritti tratta le domande fondamentali della medicina dell’epoca, cita per la prima volta i Punti Ashi, quei punti del corpo particolarmente dolorosi che vengono utilizzati nei trattamenti di agopuntura.
All’epoca della dinastia Tang (618 – 907) agopuntura, moxibustione e farmacologia vennero dichiarate per la prima volta discipline indipendenti ed ebbero uno statuto riconosciuto nella medicina scientifica. All’nizio del 7. secolo, a seguito di decreto imperiale, venne aperta la prima scuola di medicina, nella cui formazione di medicina generale (che comprendeva chirurgia, pediatria, moxibustione, oftalmologia, medicina del naso e delle orecchie e dei denti) venne inserita l’agopuntura, il massaggio curativo e “cure sciamaniche” (provenienti principalmente dalla pratiche buddiste). Con l’introduzione di esami statali nell’anno 1188 vi furono i primi “medici ufficialmente riconosciuti” (Ru Yi), i “praticanti ordinari di medicina (Yong Yi) e i “medici itineranti” (Chuan Yi), laddove i medici ufficialmente riconosciuti erano socialmente più considerati. Questa differenza dello status sociale tra i medici rimase inalterato fino alla fine dell’ultima dinastia imperiale nell’anno 1911.
Nel 1341 apparve la “Rappresentazione dei 14 Meridiani principali” e un paio di secoli più tardi “Ricerche sugli 8 Meridiani Straordinari”, entrambi libri di testo le cui affermazioni hanno valore ancora oggi.
All’epoca delle Dinastie Jin (1115 – 1234) e Yuan (1274 – 1368) vi erano quattro famose scuole, ognuna delle quali poneva l’accento su un particolare aspetto terapeutico e le cui tradizioni hanno avuto riscontro fino a tempi recenti, e meglio le scuole di Li Dong Yuan (“Scuola della Tonificazione della Terra”), Zhu Dan Xi (“Scuola del Rafforzamento dello Yin”), Zhang Zi He (“Scuola dell’Attacco”) e Liu Wan Su (“Scuola del Freddo”).
Nel 1530 apparve “Domande e risposte di Agopuntura e Moxibustione” e con la pubblicazione del “Manuale di Agopuntura e Moxibustione” così come nel 1817 con l’elencazione sistematica dei 361 punti di agopuntura sui 14 Meridiani, l’agopuntura raggiunse nuovamente il suo apice. Con la dinastia Qing (1644 – 1840) la tradizione perse tuttavia valore, tanto che nel 1822 la facoltà di Agopuntura e Moxibustione della Scuola Imperiale di Medicina di Pechino venne chiusa, dal momento che questi metodi terapeutici non venivano più considerati adeguati per l’imperatore. Ciò comportò il declino della Medicina Tradizionale Cinese, che aveva vissuto il suo miglior momento soprattutto durante l’epoca della dinastia dei Ming (1368 – 1644).
Quali ultime importanti opere pubblicate figurano “Lo Specchio d’Oro della Medicina”, un compendio dell’arte medica con un particolare accento sull’utilizzo delle erbe e nel 1642 – a complemento dell’opera sulla diagnosi differenziata “Sulle malattie provocate dal Freddo” di Zhang Zhong Jing – il trattato sulla “Diffusione delle malattie febbrili”.
All’interno della Medicina cinese la chirurgia (Wai Ke) ebbe solo un ruolo marginale e di conseguenza il suo sviluppo non ebbe seguito, tanto che i gli interventi chirurgici venivano citati solo raramente. Hua Tuo (141 – 212) fu il primo medico cinese ad eseguire operazioni utilizzando anestetici medicamentosi. Un altro famoso chirurgo fu Chen Shi Gong (1555 – 1636), il cui “Libro di testo standard di chirurgia” contiene un codice etico per i medici che prevede “Cinque divieti”:
- Non arrivare mai in ritardo quando si viene chiamati da un paziente, sia esso povero o ricco, e somministrare i medicamenti necessari e prestare i trattamenti, che si venga pagati oppure no.
- Non visitare una donna, una ragazza o una monaca senza la presenza di una terza persona e attenersi all’obbligo della riservatezza.
- Non sostituire mai componenti preziosi di un medicamento con componenti di poco valore.
- Non abbandonare mai lo studio medico durante gli orari di apertura per avere tempo libero da dedicare al divertimento ed esporre ai pazienti le cure e le ricette in modo acccurato e in modo ben leggibile.
- Mai nutrire pensieri immorali nel caso la paziente sia una prostituta o l’amante di un uomo; trattare queste persone come persone degne, lasciare la casa del paziente subito dopo il trattamento e tornare in visita solo se chiamati nuovamente.
Quale base di fitoterapia (Zhong Cao Yao) vi è il “Classico di Shen Nong sull’erboristeria” attribuito a Shen Nong, fratello dell’Imperatore Giallo, datato tra il secondo secolo a.C. e il secondo secolo d.C. In questo primo trattato di fitoterapia a cui più tardi si sono spesso riferiti altri autori, si trovano i nomi e le possibilità terapeutiche delle erbe mediche conosciute all’epoca, che potevano tuttavia avere anche origini animali. All’inizio la farmacologia era ancora considerata nell’ambito magico e religioso della medicina, e fino ai tempi moderni la fitoterapia venne socialmente relegata dopo l’agopuntura e la moxibustione, soprattutto perché veniva praticata dai medici itineranti.
Per molte generazioni mediche la scienza della fitoterapia venne trapassata, verificata e rivalorizzata, lasciando perdere vecchie ricette relegate alle vecchie credenze, inutilizzabili o addirittura nocive. Nel 1578 venne pubblicato il “Manuale di Materia Medica cinese”, nel quale vennero raccolte in modo sistematico 1872 erbe e più di 10 000 ricette.